Da oltre 40 anni le Scuole La Carovana sono luoghi in cui adulti appassionati alla propria vita e al proprio lavoro, accolgono ed accompagnano i giovani nel loro cammino conoscitivo ed affettivo, affinchè imparino ad interrogarsi sul senso delle cose.
Dalla nido alla secondaria, in una gradualità che tiene conto delle diverse età, ci impegniamo a trasmettere ai bambini e ai ragazzi, la ricchezza del nostro patrimonio culturale.
Scegliere la scuola per i propri figli è un compito importante e ogni decisione richiede tempo.
Il nido d’infanzia è un servizio educativo e sociale di interesse pubblico aperto a tutti i bambini e le bambine , che concorre insieme alle famiglie alla loro crescita e formazione, nel quadro di una politica per la prima infanzia; entro la garanzia del diritto all’educazione; nel rispetto dell’identità individuale, culturale e religiosa.
“Crescere è incontrare il mondo, incontrare la realtà. Il bambino inizia e continua la sua avventura amorosa col mondo solo se ha accanto un adulto che gli infonde fiducia, un adulto che gli comunica attraverso gesti, esperienze, modi di essere, che incontrare il mondo è bello.”
(Margaret S. Mahler)
Fra i 3 e i 5 anni per i bambini tutto è novità (sono curiosi); hanno l’atteggiamento degli esploratori (sono interessati); percepiscono il mondo come un grande mistero da scoprire, un grande dono (si meravigliano e si stupiscono delle cose); sono attenti ai particolari perché ne percepiscono la profondità, la magia (provano il senso del mistero).
Compito essenziale della scuola primaria è favorire la crescita del bambino, introdurlo alla realtà nella sua totalità, assecondare la sua naturale curiosità, stimolare la scoperta tramite l’osservazione e l’esperienza, far conoscere e capire i nessi con il reale attraverso lo studio delle materie introdotte dalla mediazione di un maestro.
L’adulto entra in relazione con il bambino, sollecitando il suo interesse, accompagnandolo nell’apprendimento, attento ai bisogni e all’unicità di ciascuno. Tutti gli aspetti della persona del bambino entrano in gioco nell’esperienza della conoscenza: sensibilità, intelligenza, affettività.
“La vera educazione deve essere un’educazione alla critica. (…) Ma, ad un certo punto, la natura dà al bambino, a chi era bambino, l’istinto di prendere il sacco (ciò che chi ama il bambino gli ha dato) e di metterselo davanti agli occhi. Devo dunque diventare problema quello che ci hanno detto! Se non diventa problema, non diventerà mai maturo e lo si abbandonerà irrazionalmente o lo si terrà irrazionalmente. (…) La critica, perciò, consiste nel rendersi ragione delle cose.”
(Luigi Giussani, Il rischio educativo)
Rispetto alla scuola primaria, la secondaria di primo grado impone il passaggio dal maestro unico all’incontro con le varie discipline: per questo è importantissimo che i professori siano, nel loro insieme, un maestro unico, non si contraddicano l’un l’altro, e riescano a garantire una coerenza ideale con ciò che insegnano, affinché il ragazzo non sia disorientato.