Generalmente nella scuola secondaria di primo grado il percorso di orientamento si svolge all’inizio della terza media con una serie di attività più o meno integrate con la didattica, quali proposte di letture significative, incontri con ex-alunni o con persone esperte di educazione e adolescenza, divulgazione di informazioni ai ragazzi e alle famiglie riguardanti le varie tipolo gie di scuole superiori del territorio e le date degli open day o delle lezioni aperte.
Tutto questo anche se estremamente utile rischia di rimanere un lavoro sterile e di non rispondere alle vere domande esistenziali che i ragazzi di questa età
si pongono del tipo “chi sono?” “che sarà del mio destino?”, domande che indicano una ricerca di senso, di significato, che in questo particolare periodo passa anche attraverso la scelta della scuola e della strada da intraprendere, ma che riguarda innanzitutto la realizzazione della persona nella sua interezza.
Quest’anno quindi il percorso è partito anche nelle classi seconde con un primo incontro tenuto dal prof. Rosario Mazzeo volto a spiegare il significato di orientamento ai ragazzi. “Orientarsi significa trovare la giusta via per arrivare alla meta”- ha spiegato il Prof. Mazzeo, – “in geografia per orientarsi si usano i punti cardinali, anche nella scelta della scuola dobbiamo tenere nin considerazione quattro punti fondamentali che sono:
1) partire da sé, dalle proprie passioni e tenere presente i propri punti di forza e di debolezza,
2) conoscere le scuole superiori del proprio territorio,
3) tenere conto della realtà, e
4) avere delle guide (insegnanti, genitori, educa-
tori...)”- ha continuato il prof. Mazzeo.
La prima cosa quindi per aiutare i ragazzi ad orientarsi bene è favorire la consapevolezza del proprio valore in quanto persone e la conoscenza di sé per iniziare un cammino di scoperta delle proprie attitudini. Ci siamo resi conto che conoscere bene se stessi, i propri punti di forza e di debolezza, non è affatto facile specialmen-
te per i ragazzi di questa età.
E’ importante far capire loro che solo mettendosi in azione uno scopre veramente se stesso e che si può essere parte attiva del proprio processo di crescita, del proprio futuro e della propria vocazione stando seriamente davanti alla realtà.
Di questo i ragazzi hanno avuto una testimonianza nell’incontro con il Prof. Mariano Paganelli laureato in chimica industriale, docente a contratto di chimica della ceramica presso UNI-MORE, direttore per anni del centro ricerche della Marazzi, imprenditore e ideatore di diversi brevetti, nonché appassionato osservatore della realtà. I ragazzi sono rimasti affascinati da questa personalità ed hanno avuto la fortuna di incontrarlo più volte e approfondire vari aspetti della sua storia. In particolare ciò che li ha col-
piti è la passione che ha sempre messo nel suo lavoro e il fatto che “la bellezza della realtà si scopre standoci davanti con gli occhi spalancati” come ha detto una alunna. In un altro alunno l’incontro con M. Paganelli ha intercettato una già nota predisposizione per l’ambito scientifico facendo emergere un particolare desiderio e cioè di “scrivere di scienza”. La mamma raccontando questo fatto ci ha detto “per me la scuola ha raggiunto il suo scopo”.